Grottaglie è ricca di bellezze storiche ed architettoniche, alcune poco conosciute anche dagli stessi cittadini. Tra queste bellezze c’è senz’altro la piccola ma preziosa chiesetta dedicata alla Madonna del Lume, ubicata nella omonima piazzetta del centro storico. Un piccolo gioiello ricco di suggestioni e spiritualità, che merita una visita attenta e discreta, per apprezzare i tanti tesori che contiene e per conoscerne la storia e gli eventi che l’hanno segnata.
La Chiesa della Madonna del Lume o di S. Mattia risale infatti al 1460 circa ed era sede dell’antica Congregazione dei Chierici di S. Gaetano che si costituì nel 1641 con lo scopo di elevare l’educazione spirituale, morale e culturale dei Grottagliesi, alla cui scuola si formò pure S. Francesco de Geronimo. La chiesa era di proprietà della famiglia Antoglietta Bucci e venne donata alla Confraternita del SS. Nome di Gesù il 10 luglio 1939 dalla signora Isabella pepe, erede della famiglia proprietaria.
La chiesa ha una facciata incompleta in cui spicca un curioso finestrone a sacco di polpo rovesciato, ai lati del portale ci sono due nicchie, scavate nel muro, con le statue di San Gaetano e San Andrea Avellino.
L’interno è vistosamente decorato in un fastoso barocco settecentesco decorato dall’artista Nicolaus Coviello tra il 1720 e il 1740 e presenta, oltre all’altare maggiore centrale, sei altari laterali (tre sul lato destro e tre sul lato sinistro). Sull’altare maggiore fa bella mostra di sé una tela ad olio che rappresenta appunto la Madonna del Lume, dipinta dal già citato Nicolaus Coviello.
Sulla destra, entrando, troviamo in ordine progressivo le seguenti opere: sul primo altare una tela ad olio raffigurante San Vincenzo Ferreri; ul secondo altare una tela ad olio raffigurante San gaetano con il Gesù bambino; sul terzo altare una tela ad olio raffigurante San Filippo neri che tiene per mano il giovane San Francesco De Geronimo. Sulla sinistra, entrando, troviamo invece sul primo altare una tela ad olio raffigurante San Pasquale Baylon in adorazione; sul secondo altare una tela ad olio raffigurante Santa Maria del Pozzo che appare a Santa Caterina; sul terzo altare una tela ad olio raffigurante Tobia e l’Arcangelo Rafael.
Nella sacrestia troviamo inoltre un bassorilievo in pietra leccese raffigurante Cristo Morto con l’angelo piangente di ignoto scultore locale, risalente probabilmente ai primi anni del secolo XVII ed una tela ad olio raffigurante la presentazione di Gesù al tempio, opera di Francesco D’Aragone datata 1649.
All’interno della chiesa, infine, è ospitata la statua della Madonna Desolata, che viene portata in processione il Venerdì di passione durante i Riti della Settimana Santa grottagliese dai membri della Confraternita del Santissimo Nome di Gesù. Il giorno di carnevale ed il giorno della commemorazione dei defunti all’interno della chiesa viene celebrata la Santa Messa in suffragio delle consorelle e dei confratelli defunti. Il venerdì ed il sabato precedenti la quinta domenica di Quaresima, all’interno della chiesa viene invece compiuta la venerazione della Vergine Desolata, on la contemplazione dei sette dolori di Maria.
La Madonna del Lume è attualmente la protettrice della Confraternita del Santissimo Nome di Gesù, e la sua devozione risale ai primi anni del Settecento, quando si diffuse in Italia ed all’estero grazie all’instancabile opera apostolica dei Padri Gesuiti. Proprio per questo, moltissime sono le rappresentazioni iconografiche della Madonna del Lume, riportate sui materiali più disparati (tela, legno e perfino pietra!) e molte sono le chiese a lei dedicate, tra cui si possono – oltre a quella grottagliese – quelle ubicate a Porticello (Palermo), e poi a Bologna, Ferrara, Faenza, Melara (Rovigo), Cesta (Ferrara), Bari, e Taranto.
Anche all’estero la devozione alla Madonna del Lume è ben presente, dovuta soprattutto agli emigranti italiani che i secoli scorsi lasciarono l’Italia in cerca di fortuna. Ecco quindi che immagini della Madonna del Lume e chiese a Lei dedicate sono presenti in Messico, negli Stati Uniti, e in Spagna.
Insomma, come si può vedere, questa piccola chiesetta ha tanto da raccontare, e ancora di più potranno raccontare al visitatore devoto gli anziani residenti nei pressi della chiesetta, che si occupano di custodirla e mantenerla pulita con cura e devozione.