In Grottaglie i riti della Settimana Santa conservano in buona parte i vari e suggestivi momenti dell’antica tradizione popolare. Il periodo di Quaresima che costituiva un periodo di meditazione, penitenza e conversione nell’attesa dell’evento pasquale, era vissuta in modo quasi continuo con una serie di iniziative e pie pratiche radicate e ben documentate storicamente, come il quaresimale, le processioni penitenziali e la processione generale nella domenica delle Palme.
Oggi sopravvivono, carichi sempre di pathos e di suggestione, la processione della “Desolata” e i riti più importanti del triduo pasquale, cioè i cosiddetti “Sepolcri” e i “Misteri” del Giovedì e del Venerdì Santo.
Sono riti che, colpiscono e impressionano ancora per la forte carica religiosa che promanano. Le figure malinconiche e ascetiche dei “Bbubbli bbubbli” (confratelli del Carmine che in coppia, sì da comporre nel retro delle mozzette il motto “Decor Carmeli”, peregrinanti girano per il paese e fanno l’adorazione al “sepolcro”), riportano la mente distratta e affannata dell’uomo d’oggi in un tempo e in un’atmosfera di soffuso misticismo e di remota spiritualità.
La cosiddetta “Processione dei Misteri”, curata dalla Confraternita del Purgatorio, già nel Settecento suscitava l’emozione dei Grottagliesi e richiamava folle di fedeli dai paesi vicini. Oggi conserva un’impronta di severo e marcato misticismo. Si portano in processione le seguenti statue di cartapesta risalenti ai primi dellOttocento: Cristo all’orto, Cristo alla colonna, Gesù coronato di spine, Gesù sotto il peso della croce, Cristo in croce, le preziose statue lignee di Cristo nella “bara”, cioè deposto e dell’Addolorata. Le statue dei “misteri”, vengono portate a spalle dai confratelli del Purgatorio e da uomini vestiti di nero e sono accompagnate da donne in abito di lutto e dal coro che tra le struggenti note di antichi inni religiosi, marcatamente funerei, obbligano, anche se per pochi istanti, a meditare sul mistero della morte, preludio alla salvezza della resurrezione.